NON UNA DI MENO – 25 Novembre 2024
Chi dice che siamo esagerate, non credo ci abbia mai davvero ascoltate!
Perché nelle nostre richieste vedo solo “banalità” se viste da un uomo…
Non credo che a nessun uomo sia mai successo di cambiare strada, anche se più lunga, solo perché più illuminata; di mandare la posizione a un amico prima di un appuntamento, perché beh, non si sa mai; di tenere le chiavi di casa in tasca, pronte all’uso (anche per difesa), quando la sera parcheggiate la macchina un po’ più lontano da casa. Non credo che a nessun ragazzo di 16 anni sia mai successo di essere palpeggiato su un autobus da una sconosciuta, di essere inseguito da una macchina piena di donne che fanno “apprezzamenti” su di voi anche se siete visibilmente spaventati.
Tutto questo rappresenta la normalità per una donna, e lo posso affermare con certezza perché non è un insieme di testimonianze, ma la testimonianza di 1 donna “fortunata”. Molte altre, però, non lo sono state: 106 donne hanno perso la vita di cui 84 uccise nel 2024 in ambito familiare/affettivo (dato fornito dal ministero), senza contare tutte quelle che vivono nel terrore che le minacce di QUELL’uomo diventino realtà.
Nelle nostre richieste non c’è esagerazione, ma solo il desiderio di non morire per mano di un uomo che non accetta un “no” come risposta, e di non essere ignorate mentre chiediamo aiuto a chi dovrebbe difenderci.
Grazie a Non Una Di meno che il 25 Novembre ha dato voce a chi non può permetterselo. NI UNA MENOS è un grido collettivo contro la violenza di genere. Esso nasce in Argentina dalla necessità di dire “basta al femminicidio” perché lì ogni 30 ore una donna viene uccisa solo in quanto tale. ‘Ni una meno’ non è la fine di tutto, ma l’inizio di un nuovo percorso che richiede l’uguaglianza e il rispetto.