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La nuova pianificazione delle risorse alle aziende sanitarie

Stabilite dalla Giunta regionale le risorse delle aziende sanitarie piemontesi per il prossimo triennio: saranno 9,488 miliardi di euro (+78 milioni) per il 2025, 9,535 miliardi (+47 milioni) per il 2026 e 9,559 miliardi (+23 milioni) per il 2027.

Si tratta di stanziamenti che saranno comunque integrati per far fronte agli incrementi di spesa previsti dalla Legge di bilancio 2025, come ad esempio quelli dei medicinali con requisito di innovatività, degli agenti antinfettivi, del fondo per la contrattazione collettiva nazionale, dell’aggiornamento delle tariffe delle prestazioni di ricovero e ambulatoriale, dell’incremento dell’indennità di pronto soccorso, delle indennità previste per il personale e per il perseguimento degli obiettivi sanitari di carattere prioritario e di rilievo nazionale/regionale.

«Con questa delibera – spiega l’assessore alla Sanità Federico Riboldi – non si sono definite solo le importanti risorse per le aziende sanitarie, ma anche la pianificazione triennale della sanità piemontese, compresi il monitoraggio sull’attuazione delle prestazioni nel rispetto della programmazione economica-sanitaria e le azioni minime che le direzioni delle aziende devono attuare per garantire l’efficientamento delle risorse e il rispetto dei vincoli di pareggio del bilancio. Come Regione attueremo un controllo molto puntuale e attento, vigilando soprattutto sul pareggio di bilancio, previsto dalla normativa, e su tutte le azioni operative. Come è indicato nella legge 311 del 2004, il mancato rispetto delle disposizioni comporta l’ipotesi di decadenza del direttore generale».

«La programmazione delle risorse per il triennio 2025-2027 – ha proseguito Riboldi – rappresenta un passo in avanti per la sostenibilità della sanità piemontese e per la sua governance. Con un’attenta distribuzione dei fondi e una gestione orientata alla qualità dei servizi e all’efficienza, infatti, la Regione intende così garantire un sistema sanitario solido, capace di rispondere alle esigenze della popolazione e nel rispetto dei principi fondanti del Servizio sanitario nazionale, quali l’universalismo, l’uguaglianza e l’equità».

Le aziende sanitarie dovranno quindi adottare un Programma operativo aziendale, con misure concrete per l’utilizzo efficiente ed efficace delle risorse coordinate con la programmazione regionale senza compromettere la qualità e l’accessibilità delle prestazioni sanitarie. In particolare, saranno responsabili della definizione e attuazione della programmazione economica e sanitaria su riduzione delle liste d’attesa, potenziamento della medicina territoriale e valorizzazione della telemedicina. Per raggiungere questi obiettivi si richiede una corretta gestione dell’utente e la definizione di percorsi assistenziali in grado di prendere in carico il paziente nel lungo termine, prevenire e contenere la disabilità, garantire la continuità assistenziale e l’integrazione degli interventi socio-sanitari.

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