la hit parade dei cibi più difficili da digerire
Quali sono i cibi più difficili da digerire e perché? Questa è una domanda che spesso ci facciamo, magari l’indomani di una cena fuori e una notte passata con un senso di sete implacabile.
Si stima che in Italia soffrano di disturbi digestivi ben 3 italiani su 4 e la colpa è soprattutto dei cibi più difficili da digerire. E spesso non si tratta solo di gonfiore, pesantezza e bruciore, ma anche di diversi malesseri e disturbi che all’apparenza non sembrerebbero legati alla digestione tra cui la stanchezza, la sonnolenza o al contrario l’insonnia, i cali di concentrazione, gli sbalzi d’umore e tanti altri.
All’origine di problemi di questa natura c’è innanzitutto lo stile di vita, oltre ai cibi più difficili da digerire. «Rimanere per tante ore digiuni e poi abbuffarsi, ad esempio, rischia di creare difficoltà allo stomaco e favorire problemi di pesantezza e gonfiore» spiega la nutrizionista Nicoletta Bocchino.
«Meglio dunque fare uno spuntino tra la colazione e il pranzo e tra quest’ultimo e la cena. Poi è importante fare attenzione al momento della giornata in cui si assumono determinati cibi, cosa è meglio consumare nel pasto di mezzogiorno anziché la sera associandoli correttamente e in alcuni casi sostituendoli con altri», chiude l’esperta che andrà a svelarci quali sono i cibi più difficili da digerire.
Pizza
Un alimento che a cena più di altri rischia di rimanere sullo stomaco è la pizza. «La sua scarsa digeribilità può dipendere da diversi fattori. Innanzitutto l’impasto: se non è lievitato bene rischia di essere digerito con difficoltà e di favorire la pesantezza e il gonfiore. Poi c’è la farcitura: più è ricca più può apportare quantità eccessive di proteine, grassi, zuccheri e sale che ostacolano la digestione e favoriscono l’insonnia e tanti altri disturbi» dice la nutrizionista Nicoletta Bocchino.
«Se la pizza è rimasta sullo stomaco l’ideale per agevolare le funzioni digestive è bere tanta acqua e fare una passeggiata».
Salumi e insaccati
«I salumi e gli insaccati hanno innanzitutto un contenuto di proteine e un apporto di grassi eccessivo che sovraccarica il fegato e lo stomaco e rende più impegnativi i processi digestivi. In più sono ricchissimi di sodio, che in quantità esagerate stimola la sensazione di sete e di sera può favorire l’insonnia».
Croissant & Co.
Voglia di brioche, croissant o di cornetto dopo cena? Se si hanno problemi di digestione sono sconsigliati soprattutto la sera. «Sono ricchi grassi saturi e zuccheri raffinati che appesantiscono i processi digestivi».
Carne
La carne, specialmente quella rossa, richiede rispetto ad altre fonti proteiche tempi più lunghi di digestione. «Dipende sia dalla presenza delle proteine sia dei grassi che rendono più lento lo svuotamento gastrico» dice la nutrizionista Nicoletta Bocchino. «Questo però non significa che occorre rinunciarvi del tutto, ma sarebbe meglio consumarla massimo una volta a settimana e se si hanno problemi di gonfiore o in generale di digestione possibilmente a mezzogiorno».
Fritti
Polpette, patatine, supplì e in generale i cibi fritti sono una tentazione alla quale difficilmente a tavola si riesce a rinunciare, ma soprattutto consumati a cena rischiano di dare problemi digestivi per via dell’alto tenore di grassi. «Meglio concederseli massimo una volta a settimana possibilmente a pranzo associandoli sempre nello stesso pasto a delle verdure crude ricche di fibre che rallentano il loro assorbimento e di polifenoli, che alleggeriscono il lavoro del fegato».
Latticini e formaggi
«I latticini e i formaggi sono ricchi di grassi che spingono la produzione di bile e sovraccaricano il lavoro epatico. Il consiglio è di metterli in tavola saltuariamente, evitando di abbinarli nello stesso pasto con altre fonti proteiche d’origine animale come la carne oppure i salumi e gli insaccati che renderebbero ancora più elaborata la digestione e associarli a cibi come l’ananas. La bromelina presente in questo frutto agevola i processi della digestione».
Latte
«Il latte è alimento che spesso viene escluso del tutto dalla dieta perché si pensa possa favorire il gonfiore. In realtà solo in chi è intollerante al lattosio, lo zucchero naturale del latte, può favorire disturbi gastrici» precisa la nutrizionista Nicoletta Bocchino. Spesso il senso di pesantezza dopo la sua assunzione è legato a come lo si abbina a tavola. «Avere l’abitudine di consumarlo con grandi quantità di alimenti ricchi di zuccheri e grassi, come i classici biscotti da colazione rischia di favorire il disturbo e di rallentare la digestione».
Legumi
I legumi (ceci, piselli, fagioli, lenticchie) sono alimenti straordinari che non dovrebbero mai mancare in una dieta sana. Ma è importante sceglierli già decorticati. «Quelli con la buccia sono più difficili da digerire e soprattutto se si hanno già problemi digestivi possono peggiorare i sintomi, tra cui quelli del gonfiore addominale e del reflusso».
Cavoli & Co.
Chi ha problemi di digestione lenta dovrebbe limitare il consumo di cavoli, broccoli, cavolfiori e verza. «Anche questi vegetali hanno un alto contenuto di zolfo che li rende meno digeribili rispetto ad altre varietà come i finocchi oppure i carciofi».
Aglio e cipolla
L’aglio e la cipolla, specialmente crudi, pur avendo numerose proprietà benefiche possono dare problemi gastrici e digestivi, favorendo la sensazione di pesantezza e gonfiore. «Sono entrambi molto ricchi di zolfo, un composto che in alcuni casi può rendere più complicati il lavoro del fegato e la digestione» dice la nutrizionista Nicoletta Bocchino. «La cipolla apporta anche un alto contenuto di fruttani, zuccheri che fermentano e favoriscono in alcuni casi la produzione di gas intestinali e la flatulenza» dice l’esperta. «Il consiglio se si hanno già problemi digestivi è di limitarne la frequenza di consumo e le quantità e di insaporire i cibi con l’erba cipollina, che favorisce i processi digestivi ed è perfetta per dare un tocco speciale alle classiche insalate, alle zuppe e tantissime altre preparazioni».