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Il grande ritorno delle lauree umanistiche

Dopo decenni passati a subire un sistematico subordinamento alle lauree scientifiche, sta finalmente arrivando il tempo della rivincita per gli studi del settore umanistico. Ad oggi un percorso di laurea in questo ambito non è più sinonimo della sola carriera da insegnante ma vantano sbocchi lavorativi molto più ampi. Ciò non toglie che un percorso di laurea in storia anche on line, oltre che negli istituti tradizionali, piuttosto che filosofia o lettere, si suppone sia motivato prima di tutto dalla passione personale più che dal pensiero di un lavoro futuro.

Ad oggi perciò non è più possibile parlare di sfida tra le cosiddette ALPH e le STEM. All’interno del primo gruppo appartengono arte, lettere, filosofia e humanities. Nel secondo insieme rientrano scienze, tecnologia, ingegneria e matematica. Queste discipline si ritrovano ormai comunemente in tutti gli atenei tradizionali, inclusi quelli telematici come Unicusano. Tuttavia, occorre menzionare come le aziende siano sempre più spesso alla ricerca di individui che non solo vantano un solido bagaglio culturale, ma hanno anche una buona dose di soft skills. Secondo recenti studi, si trovano in maniera massiccia all’interno dei laureati ALPH e coprono un’ampia gamma di aspetti. Si passa dall’attitudine al problem solving alla capacità di lavorare sotto stress. Molto utile è anche considerata l’abilità ad astrarre i concetti e alla relativa analisi, elemento che si ritrova particolarmente nello studio di discipline come la filosofia. Ultima, ma non per importanza secondo la maggior parte delle aziende, è la flessibilità.

Guardando però a quelli che concretamente possono essere gli sbocchi, risulta quasi paradossale notare come lo sviluppo tecnico abbia in qualche modo incentivato le assunzioni di laureati di questo tipo. Sempre più spesso, infatti, si prediligono studiosi in storia, filosofia o letteratura nel caso di occupazioni a stretto contatto con il machine learning, vale a dire il settore che si occupa dell’addestramento dei macchinari in relazione all’intelligenza artificiale. Gli studiosi di ambito umanistico sono in grado di fornire prospettive nuove e variegate rispetto a quelle che possono essere le alternative standard del macchinario, riducibili allo schema classico dello stimolo-risposta. Un nuovo settore di lavoro per i laureati in ambito umanistico è ancora una volta strettamente legato alla tecnologia, più nello specifico nell’ambito dei social network. Ad oggi il loro ruolo nella crescita del valore brand di un’azienda, piccola o grande che sia, è innegabile e per lavorare in questo settore occorre avere un’ottima dimestichezza con le parole, elemento che è considerato basilare nel caso di un laureato in facoltà umanistiche. Volendo rimanere nel mondo social, anche il digital marketing sta spostando il proprio focus verso gli studiosi di ambito umanistico, così come in generale tutto ciò che riguarda la comunicazione in formato digitale. È ovvio che in questi ultimi esempi, oltre alle conoscenze nel proprio settore di studi, siano necessarie anche quelle riguardanti l’informatica, quantomeno basilari, riguardo l’utilizzo di computer e smartphone. Elementi che in realtà vengono però dati quasi per scontato dalle nuove generazioni, a contatto con questi dispositivi fin dalla tenera età.

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