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Coldiretti, un Tavolo provinciale per contrastare il problema cinghiali

Una nuova riunione sull’annoso problema degli ungulati si è tenuta mercoledì 5 marzo in Prefettura ad Asti, su convocazione del Prefetto Claudio Ventrice, a
seguito dell’istanza avanzata nei giorni scorsi dalla Coldiretti locale, per fare il punto sui gravi danneggiamenti all’agricoltura e sulla proliferazione incontrollata dei
cinghiali.
In particolare, Coldiretti Asti, attraverso la sua Presidente Monica Monticone e il direttore Giovanni Rosso, aveva chiesto l’attivazione di un tavolo provinciale,
finalizzato a definire, di concerto con gli organi superiori, azioni concrete e mirate al superamento del problema.
Collegati da remoto, il Commissario straordinario alla Peste Suina Africana Giovanni Filippini e l’Assessore regionale all’agricoltura Paolo Bongioanni, mentre
in presenza ci sono stati: Monticone e Rosso, nonché i rappresentanti territoriali della struttura commissariale, del Settore di prevenzione e del Presidio Profilassi e
Polizia Veterinaria della Regione Piemonte, il Consigliere Delegato alla Caccia e il Dirigente del Servizio Caccia e Vigilanza Faunistico Ambientale dell’Amministrazione provinciale, nonché i rappresentanti dei Comuni di Asti, Canelli, Castell’Alfero, Castello d’Annone, Isola d’Asti, Moncalvo, Nizza Monferrato e San Damiano d’Asti, in qualità di responsabili dei Centri Operativi Misti interessati dall’area individuata per il Controllo dell’Espansione Virale.
La definizione di un tavolo – così come ha ricordato il Prefetto – si è resa necessaria “per addivenire ad una disamina congiunta ed ad una positiva
risoluzione della problematica rappresentata dai vertici della Coldiretti”, i quali, avevano evidenziato come le restrizioni imposte a seguito dell’istituzione dell’area di
Controllo dell’Espansione Virale (CEV) – che nel territorio astigiano comprende attualmente 27 Comuni – abbiano impedito interventi di contenimento adeguati,
determinando un considerevole aumento della popolazione di cinghiali.
Una questione che, nell’astigiano, assume particolare rilievo in considerazione della vocazione spiccatamente agricola del territorio, i cui prodotti costituiscono
un’eccellenza in ambito nazionale ed internazionale; territorio, in buona parte ricompreso nei Paesaggi Vitivinicoli Langhe Roero e Monferrato, Patrimonio
Unesco. Non solo. Nel precedente incontro, Coldiretti Asti era tornata a sottolineare come la proliferazione incontrollata dei cinghiali costituisce un serio
problema anche per la sicurezza stradale. Situazione recepita e confermata anche dal Prefetto, alla luce dell’altresì significativo aumento dei sinistri,
Per tali motivi, durante l’incontro di mercoledì è stato richiesto al Commissario straordinario Filippini di valutare l’estensione della possibilità di intervento a
tutti gli Operatori Faunistici Specializzati abilitati e autorizzati, anche provenienti da diversi contesti territoriali, accordando le deroghe previste dall’ordinanza n. 5/2024, adottata dallo stesso Commissario lo scorso ottobre, che individua precise misure di eradicazione e sorveglianza della malattia, coinvolgendo
Regioni e autorità locali. Nell’evidenziare l’assoluta necessità che tali deroghe possano essere contemplate solo laddove vi siano delle adeguate condizioni di carattere sanitario ed epidemiologico, il Commissario Filippini ha sottolineato l’importanza di curare attentamente, nelle zone soggette a restrizione, l’attività di sorveglianza e monitoraggio, i cui relativi esiti, dai quali emerga l’assenza del virus, risultano imprescindibili ai fini della concessione delle deroghe per l’espletamento di attività di depopolamento. Concessioni che potranno venir rilasciate unicamente alle unità di gestione di caccia delle aree in cui sia stata accertata, con un grado di probabilità statistica inferiore allo 0,95%, l’assenza di virus.
Da un’analisi dei dati a disposizione, risulterebbero già presenti, nell’astigiano, alcune aree in cui tali deroghe potrebbero essere accordate e, per tanto, il
Commissario Filippini ha annunciato che a fine mese verrà licenziato un nuovo piano strategico per il contenimento della malattia, che sarà aggiornato sulla base
dell’andamento epidemiologico. Inoltre, al fine di assicurare un puntuale monitoraggio e garantire la più stretta sorveglianza sanitaria, il Commissario ad acta regionale ha preannunciato, a partire
dal prossimo 17 marzo, l’attivazione di cani molecolari per effettuare un’attività di ricerca attiva delle carcasse ed acquisire dati epidemiologici aggiornati utili ad
una prognosi favorevole alla concessione delle citate deroghe da parte della competente struttura commissariale.
Dal suo canto, al fine di salvaguardare le coltivazioni agricole e ridurre i danni derivanti dalla popolazione dei cinghiali, l’amministrazione provinciale ha
prontamente formalizzato una richiesta di superamento delle zone CEV o, comunque, di una riduzione della loro estensione, che attualmente interessa una porzione pari al 32% del territorio provinciale. “E’ stato un incontro utile, costruttivo e oltremodo necessario, che ha posto le basi per una concreata azione di depopolamento dei cinghiali, nel rigoroso rispetto delle cautele necessarie ad assicurare il contenimento del virus” hanno osservato Monticone e Rosso. “Grazie al tavolo costituito su nostra proposta, potremo monitorare l’andamento, con costanza e puntualità”.

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