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Chi soffre di daltonismo può guidare?

Il daltonismo, o discromatopsia, è una condizione visiva che comporta un’alterazione nella percezione dei colori. Questo disturbo, che può variare da difficoltà lievi a distinguere alcune tonalità fino all’incapacità completa di percepire alcuni colori, è una realtà per moli automobilisti. Una domanda comune riguarda la possibilità per i daltonici di guidare e ottenere la patente di guida, un tema che coinvolge aspetti legali, medici e pratici.

A livello europeo, le direttive come la 2006/126/CE stabiliscono i requisiti minimi per ottenere la patente di guida, L’attenzione è su aspetti come l’acutezza visiva e il campo visivo. Non esiste comunque un riferimento esplicito al daltonismo come impedimento. In linea di principio, il daltonismo non è una limitazione assoluta per guidare, ma la valutazione è demandata ai singoli Stati membri.

In Italia, l’articolo 119 del Codice della Strada elenca i requisiti psicofisici per l’ottenimento della patente. Sebbene non ci sia un riferimento diretto al daltonismo, il Regolamento di esecuzione del Codice della Strada richiede che il candidato abbia un senso cromatico sufficiente per distinguere con sicurezza i colori utilizzati nella segnaletica stradale. Questo aspetto è valutato durante la visita medica obbligatoria, sia per ottenere la patente che per i successivi rinnovi. Per le patenti di categoria superiore (C, D, E), i requisiti possono essere più stringenti, ma non escludono i daltonici.

La valutazione medica per i daltonici

La valutazione della capacità visiva e del senso cromatico avviene durante la visita medica per la patente, eseguita da un medico autorizzato o da una Commissione medica locale in casi complessi. I test comunemente utilizzati prevedono il test di Ishihara, che consiste in tavole con numeri o simboli formati da punti colorati. I daltonici possono avere difficoltà o essere incapaci di identificarli correttamente.

Se il test di Ishihara non dà risultati conclusivi possono essere utilizzati test aggiuntivi come il test di Farnsworth che richiede di ordinare una serie di dischetti colorati in base alle loro sfumature. In alcuni casi, il medico potrebbe ricorrere a test funzionali, valutando la capacità del candidato di distinguere i colori della segnaletica stradale, come il rosso, il giallo e il verde dei semafori.

Decisione finale e discrezionalità del medico

La decisione sull’idoneità alla guida per un daltonico è lasciata alla discrezionalità del medico, che valuta l’entità del disturbo e la capacità di compensarlo. Nella maggior parte dei casi, i daltonici possono ottenere una patente di categoria B, poiché il riconoscimento della segnaletica non dipende solo dal colore, ma anche dalla forma, dalla posizione e dal contesto. Per esempio, i semafori hanno una disposizione standardizzata delle luci, con il rosso in alto, il giallo al centro e il verde in basso, facilitando la comprensione anche in presenza di difficoltà cromatiche.

Per le patenti professionali (C, D, E), il daltonismo può costituire un ostacolo maggiore, soprattutto se impedisce di distinguere segnali specifici o luci di avvertimento durante la guida di mezzi pesanti.

Strategie di compensazione per i daltonici alla guida

Molte persone daltoniche sviluppano strategie per riconoscere i segnali stradali. Pensiamo al riconoscimento delle forme standardizzate dei segnali (triangoli per i pericoli, cerchi per i divieti) e l’attenzione ai contesti stradali. L’educazione stradale e l’esperienza pratica rivestono poi un ruolo centrale nell’aiutare i daltonici a orientarsi in modo sicuro.

L’innovazione tecnologica offre altri supporti, come le lenti correttive progettate per migliorare la percezione dei colori o le applicazioni per smartphone che aiutano a identificare i colori in tempo reale. Sebbene queste soluzioni non siano obbligatorie per la guida, possono migliorare la sicurezza e la fiducia personale.

Rinnovo della patente per i daltonici

Il rinnovo della patente segue lo stesso iter dell’ottenimento iniziale. Durante i controlli medici periodici, il senso cromatico può essere rivalutato, soprattutto in presenza di cambiamenti nella condizione visiva del conducente. La frequenza del rinnovo varia in base all’età e alla categoria della patente, con controlli più ravvicinati per i conducenti più anziani o per le patenti professionali.

Le preoccupazioni sulla sicurezza stradale legate al daltonismo sono spesso esagerate. Gli studi dimostrano che i daltonici sono in grado di guidare in modo sicuro grazie alla loro capacità di compensare le difficoltà cromatiche con altri segnali visivi. Ed è importante sensibilizzare gli altri utenti della strada e promuovere una progettazione della segnaletica che tenga conto delle esigenze di tutti, inclusi i daltonici.

Il daltonismo e le sue varianti: conseguenze per la guida

Il daltonismo non è una condizione uniforme, ma presenta diverse varianti che possono influenzare in modo differente la percezione dei colori. Le forme più comuni sono la protanopia (incapacità di vedere il rosso), la deuteranopia (incapacità di vedere il verde) e la tritanopia (incapacità di vedere il blu). Ciascuna di queste varianti comporta difficoltà specifiche, ma nella maggior parte dei casi non impedisce il riconoscimento dei segnali stradali, poiché questi sono progettati per essere distinti anche da chi ha alterazioni nella percezione cromatica.

Tecnologie assistive per i daltonici alla guida

Negli ultimi anni, lo sviluppo tecnologico ha portato alla creazione di strumenti utili per chi soffre di daltonismo. Occhiali speciali con lenti correttive, come quelli prodotti da aziende come EnChroma, migliorano la distinzione dei colori utilizzando filtri ottici avanzati. Applicazioni per smartphone consentono di identificare i colori tramite la fotocamera del dispositivo, aiutando i conducenti a decifrare segnali stradali o semafori in situazioni dubbie.

I segnali stradali non si basano solo sul colore, ma utilizzano anche forme e simboli facilmente riconoscibili. Per esempio, i segnali di pericolo sono triangolari, mentre quelli di obbligo sono circolari. Inoltre, i semafori seguono un ordine standardizzato (rosso in alto, giallo al centro, verde in basso), riducendo la dipendenza dal colore. In alcune città, sono stati introdotti semafori acustici o con simboli aggiuntivi per migliorare l’accessibilità.

Una delle sfide più grandi per i daltonici alla guida è la guida notturna. La ridotta illuminazione e l’effetto dei fari delle altre auto possono rendere più difficile distinguere i colori, in particolare il rosso e il verde. L’adozione di segnaletica riflettente e ben illuminata contribuisce a mitigare questi problemi e a garantire maggiore sicurezza.

Esperienze internazionali: confronto con altri Paesi

In molti paesi europei e non solo, i daltonici possono guidare senza restrizioni particolari, purché superino i test di idoneità visiva. In Giappone, per esempio, la patente viene concessa anche a chi ha difficoltà reali nella distinzione dei colori, purché dimostri di poter interpretare i segnali stradali. Negli Stati Uniti, le normative variano da Stato a Stato, ma il daltonismo raramente costituisce un ostacolo insormontabile.

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