La Magia del Natale – Parole e Musica
La Magia del Natale – Parole e Musica è il titolo di una serata organizzata della maestra di pianoforte Ernesta Aufiero che sarà presentata dal giornalista della Rai Beppe Rovera, per 25 anni curatore e conduttore della trasmissione di Raitre nazionale “Ambiente Italia”, oltre che redattore del Tg3 Piemonte.
Il concerto avrà luogo venerdì 6 dicembre, alle ore 21,00 presso il Circolo Ricreativo Sempre Uniti, in Via Bernardino Pallio 26 – 28 ad Asti.
Per l’occasione verrà presentato il libro della scrittrice Mariella Lentini “Santi compagni guida per tutti i giorni” (edito da Espansione Grafica e arrivato alla quarta edizione), intervistata dalla giornalista de La Nuova Provincia Daniela Peira che oltre a svolgere attività di volontariato alla Società di Mutuo Soccorso della Serra di Capriglio, da qualche anno è produttrice di peperoni di Capriglio, uno dei Presidi Slow food della Provincia di Asti.
La pianista astigiana Ernesta Aufiero si esibirà interpretando alcuni brani famosi: Gesù sei la mia gioia (Corale della cantata BWV147 J.S. Bach), Ave Maria (Franz Shubert), Jingle Bell Rock (Bobby Helms) e altri brani composti dai santi descritti nel libro di Mariella Lentini: Tu scendi dalle stelle (Sant’Alfonso Maria de Liguori), Salve Regina (Sant’Ermanno lo storpio), Cantico di Frate Sole e Sorella Luna (San Francesco d’Assisi).
Al termine della serata verrà offerto un brindisi con panettone e spumante. L’ingresso sarà a offerta libera. Data la capienza della sala è gradita la prenotazione al numero 349 0940705 o inviando una mail a ernesta.aufiero@gmail.com
Laureata in giurisprudenza, pianista, insegnante, divulgatrice musicale e organizzatrice di eventi, Ernesta Aufiero si è diplomata in pianoforte a pieni voti presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Ha seguito corsi di perfezionamento coi maestri Francesco Nicolosi, Carlo Levi Minzi e Pier Narciso Masi. Fondatrice nel 2011 di una scuola itinerante nei comuni in provincia di Asti e di un’orchestra sinfonica tutta al femminile dal nome Alma nel 2013, nonché nello stesso anno della rassegna del Caffè letterario in musica. Di recente è stata nominata dalla flautista di fama internazionale Marlaena Kessick direttrice artistica dell’Ente Concerti Castello di Belveglio e si sta dedicando allo studio del repertorio di Rosario Scalero, compositore piemontese, per la realizzazione di un CD con la casa discografica Tactus.
Il libro di Mariella Lentini, che attualmente cura una rubrica sulla vita dei santi sul quotidiano on line www.informazionecattolica.it diretto da Matteo Orlando, contiene prestigiose firme: quelle dell’Avvocato Giangiacomo Dapino, già responsabile diocesano per la famiglia, della Prof.ssa Maria Rita Parsi, psicoterapeuta e scrittrice, volto noto della TV, e della Dott.ssa Caterina Calabrese, scrittrice, giornalista, laureata in Scienze Religiose.
Il saggio, illustrato a colori, descrive vita, opere, miracoli e preziosi insegnamenti di 365 santi e beati di ogni epoca e di tutto il mondo: tra gli astigiani Giovanni Bosco, Margherita Occhiena, Giuseppe Cafasso, Paolo Pio Perazzo, Guglielmo Massaja…”. Agiografie di Mariella Lentini sono state pubblicate nell’enciclopedia on line www.santiebeati.it diretta da Francesco Diani e trasmesse integralmente da Radio Maria. Recentemente il saggio ha avuto come testimonial sui social la celebre cantante Orietta Berti e la famosa conduttrice televisiva Rosanna Lambertucci.
“Questo libro è rivolto a tutti, soprattutto ai giovani disorientati, in crisi, che stanno troppo davanti al computer o alla TV, hanno problemi a scuola, in famiglia – dichiara l’autrice – con l’augurio che questa lettura infonda ottimismo, speranza e faccia riscoprire il vero senso della vita e i valori quali la famiglia, l’amore per lo studio e il lavoro, la gioia del sano divertimento. I santi – aggiunge Mariella Lentini – hanno lasciato un forte segno di amore e di speranza, da continuare a diffondere nel tempo, nel mondo, fra tutti noi: svolgere il proprio dovere, lavorare, studiare, aiutare gli altri, mangiare sano, amare la natura, amare la pace, in famiglia, tra le nazioni, i popoli: queste le regole che seguivano i Santi. Sono come dei supereroi, compiono miracoli, come ha fatto don Bosco col pane per i suoi ragazzi, hanno il dono dell’ubiquità come Padre Pio, compiono miracoli di guarigione come san Giuseppe Marello, parlano agli animali come sant’Antonio da Padova che predicava ai pesci e san Francesco che predicava agli uccellini ed è il primo ad aver inventato il presepe con personaggi veri a Greggio”.
Programma musicale della pianista Ernesta Aufiero
Tu scendi dalle stelle
È il canto di Natale più famoso del mondo. Lo ha composto nel 1754 Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, santo campano e dottore della Chiesa. “Quando nascette Ninno”: il canto originale fu composto in lingua napoletana, perché potesse essere compreso anche dai fedeli napoletani. Betlemme, è nato un bambino con la missione divina di salvare l’uomo. A cominciare dai semplici di cuore, dagli umili, dai vinti. La semplicità diventa amore, e permette di percorrere quella strada che eleva l’uomo dalla stalla alle stelle.
Salve Regina
Il 24 settembre si festeggia il Beato Ermanno lo Storpio. Soprannominato così tanto era storto e contratto, a causa della sclerosi multipla. I suoi genitori lo mandarono in un monastero, dove apprese il greco, il latino, la storia, la matematica. Era anche astrologo e componeva poesie e musiche di incomparabile bellezza. Il Salve Regina ancora oggi si canta nelle chiese cattoliche di tutto il mondo. “La sua vita è un esempio per chi soffre nel fisico: il dolore non sempre significa infelicità e la bellezza esteriore non sempre regala felicità”. (Mariella Lentini).
Cantico di Frate Sole e Sorella Luna
Era il 1224 e Francesco giaceva ammalato su un lettuccio del suo San Damiano, la chiesetta diroccata dove una ventina di anni prima aveva ricevuto dal Cristo crocifisso il messaggio che aveva cambiato la sua vita e dove adesso erano insediate Chiara e le sue sorelle. È la più bella composizione poetica di tutto il mondo e di ogni tempo. La sua è una bellezza assoluta, cosmica, totale, che penetra tutto il creato e arriva a lambire l’ineffabilità di Dio.
Gesù sei la mia gioia, J.S.Bach (1685-1750)
La “Cantata BWV 147 per la visitazione di Maria” è una delle cantate di più ampie proporzioni composte da Bach, nota soprattutto per il famosissimo Corale: Gesù sei la mia gioia. Eseguita per la prima volta a Lipsia (1723) è un vero e proprio canto di gioia: il popolo ha finalmente conosciuto Gesù e da lui non si vuole più allontanare.
Ave Maria, Franz Schubert (1797-1828)
La religione fu una presenza costante nella vita di Schubert. Nel suo diario scrisse (1824): “È con fede che l’uomo prima entra nel mondo. Essa viene di gran lunga prima che la ragione e la conoscenza, poiché per capire qualcosa bisogna prima credere in qualcosa”. Schubert compose l’opera 52, un gruppo di 7 canzoni (Lieder), tratte dal poema epico La donna del lago, dello scrittore scozzese romantico Walter Scott. Nel racconto, l’eroina Ellen Douglas, per fuggire ai pericoli, si nasconde in una grotta e prega, cantando l’Inno alla Vergine che divenne, nei Sette Lieder di Schubert, “la Terza canzone di Ellen”.
Jingle Bell Rock, 1957, Bobby Helms
C’è chi la etichetta come canzoncina di immeritata fama, chi la annovera tra gli standard natalizi più importanti della storia, sicuramente ancora oggi fa parlare molto di sé. Fino ad allora, Bobby Helms non era famoso in realtà. Non si sa precisamente come e quando sia nata e non è mai stata ai primi posti nelle classifiche, ma è sempre stata la più gettonata. L’innovazione della canzone sta tutta nel testo. Danzare a ritmo delle campane e rockeggiare nella piazza mentre nevica, ridere e vorticare nella danza a un ritmo giovane, questo il segreto del successo di Jingle Bell Rock. Supera una tradizione che ha fatto il suo tempo. Jingle Bell è buona per la slitta, danzare intorno all’albero di Natale è per le famiglie, ma “noi siamo giovani, balliamo davanti alla gente, sotto la neve, rompendo gli schemi, facendo borbottare i nonni, che non hanno il coraggio di rimproverarci, perché intorno c’è il suono delle campane e allora va tutto bene, la tradizione è rispettata e c’è solo amore”.